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Referendum 8-9 Giugno: un passo verso l’inclusione!
Maggio 2025
Referendum 8-9 Giugno: un passo verso l’inclusione!

Dopo oltre 20 anni di vita in Italia, Fatou ha finalmente ottenuto la cittadinanza italiana. La sua storia, raccontata da Letizia, operatrice legale dello Sportello Stranieri e Rifugiati di Lodi, evidenzia le sfide e le difficoltà che molte persone affrontano nel percorso per diventare cittadini italiani. 

Leggi la testimonianza completa e scopri come il referendum dell'8 e 9 giugno potrebbe rappresentare un passo avanti verso una società più equa e accogliente. 

 

FATOU È DIVENTATA ITALIANA!

"Fatou è diventata italiana! Non che per me non lo fosse già dopo più di 20 anni di vita in Italia. E volete sapere l’ironia della sorte? È andata in comune a fare il giuramento, il 17 ottobre, proprio il giorno del mio compleanno: non avrei potuto desiderare regalo migliore!

Ma partiamo dall’inizio. Fatou è originaria della Costa d’Avorio, era giunta in Italia nel 2007 con il suo primo figlio, successivamente si era sposata con un cittadino italiano da cui aveva avuto altri due figli, che in automatico avevano acquisito la cittadinanza italiana dal padre. Nel 2018 si era decisa finalmente ad avviare la richiesta di cittadinanza italiana per matrimonio.

Prima di ricevere l’esito della domanda, però, è successa una cosa tragica: suo marito è scomparso improvvisamente, lasciandola sola con i bambini. Essendo diventata vedova, e non risultando più sposata con un italiano, la sua domanda di cittadinanza è stata rifiutata. Oltre al danno la beffa: in un momento così difficile di vita, vedersi rifiutata la cittadinanza è stato un brutto colpo.

Per diventare cittadina italiana, avrebbe dovuto rifare la domanda per “residenza” dimostrando di aver vissuto qui per almeno 10 anni. Ma c’era un problema, il reddito troppo basso, perché per questa tipologia di domanda bisogna dimostrare che i redditi degli ultimi tre anni siano superiori ad una certa soglia, che aumenta in caso di figli a carico. Abbiamo dovuto quindi aspettare qualche anno perché accumulasse reddito; nel frattempo, è dovuta tornare a vivere con il primo figlio, che fortunatamente lavorava e ha potuto prestarle parte del suo reddito per ripresentare la domanda.

Prima, però è dovuta tornare in Costa d’Avorio per rifare il certificato penale, anch’esso chiesto per legge, che nel frattempo era scaduto.

Finalmente nel 2021 abbiamo presentato una nuova domanda di cittadinanza e dopo tre lunghissimi anni di attesa, la cittadinanza è arrivata. Con pazienza, determinazione e fatica ce l’ha fatta. Anche lei oggi può vantare un passaporto italiano e io sono felicissima di aver contribuito a questo risultato!”.
 

Il referendum dell'8-9 giugno

Questo racconto è stato scritto da Letizia, operatrice legale dello Sportello Stranieri e Rifugiati di Lodi, gestito da MLFM insieme al Progetto SAI del Comune di Lodi e sostenuto da Ufficio di Piano, Azienda Speciale Consortile Intercomunale, Associazione Progetto Insieme, Comune di Lodi.

Come emerge dal racconto, la legge sulla concessione della cittadinanza italiana, ha delle maglie molto strette: è una legge risalente al 1992, che in più di 30 anni non è mai stata adattata o modificata, nonostante i numerosi ed evidenti cambiamenti della società contemporanea. L'8 e il 9 giugno 2025 ci sarà un referendum per dimezzare i tempi di attesa per la presentazione della domanda di cittadinanza (da 10 a 5 anni). Questa semplice modifica rappresenterebbe una conquista decisiva per la vita di molti cittadini di origine straniera come Fatou che, in questo Paese, non solo nascono e crescono, ma da anni vi abitano, lavorano e contribuiscono alla sua crescita economica e sociale.